Dai dati riportati diventa chiaro come gli eventi di malasanità denunciati abbiano un impatto economico molto importante.
Ad incidere maggiormente sono ovviamente i sinistri più ricorrenti: nel caso italiano, si tratta soprattutto degli errori chirurgici, che rappresentano il 36,7% dei casi di malasanità denunciati e che assorbono dunque il 30% del costo totale dei sinistri. Seguono gli errori diagnostici e terapeutici, che rispettivamente rappresentano il 20,7% e il 14,4% dei costi totali dei risarcimenti per malasanità.
Più un caso di malasanità è frequente, quindi, maggiore è l’impatto economico sulla struttura sanitaria. C’è solo un’eccezione alla regola, ed è il caso degli errori da parto. Questo sinistro non è molto frequente (rappresenta solo il 3,4% degli eventi denunciati), eppure incide per il 13,3% dei costi per le pratiche risarcitorie.
Questo dato si riflette anche sui costi medi per sinistro. Gli errori da parto, infatti, superano i 400.000€ di costi medi per singola pratica, mentre le altre tipologie di risarcimento hanno costi più contenuti, anche se spesso con valori superiori alla media (che ammonta precisamente a €101.751,40 per singola pratica).
Tipologia di sinistro | Costo medio per pratica |
Errore chirurgico | €87.057,61 |
Errore procedure invasive | €97.174,68 |
Errore diagnostico | €114.277,13 |
Infezione | €126.471,55 |
Errore terapeutico | €131.193,19 |
Errore da parto/cesareo | €429.756,49 |
Questi numeri mettono anche in evidenza che le voci di costo maggiori in termini di casi di malasanità per le strutture sanitarie sono i reparti di Ostetricia e Ginecologia, seguiti da quello di Chirurgia Generale. Menzione speciale per l’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia, prima in Italia per numero di richieste di risarcimento, che da sola assorbe il 10% dei costi totali dei sinistri.
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