Casi di malasanità: ritardi ed errori nel trattamento

Casi di malasanità: ritardi ed errori nel trattamento

Il Sig. Tino è la vittima di un caso di malasanità che ha coinvolto ben due strutture ospedaliere. I ritardi e gli evidenti errori nel trattamento di un ulcera diabetica al piede ha costretto Tino a sottoporsi a due interventi, di cui il secondo ha richiesto un’amputazione transmetastariale del piede.

A seguito della richiesta di risarcimento, grazie alla consulenza specialistica, medico-legale e legale di BS Tutele e Risarcimenti, si è giunti ad un accordo liquidativo di € 200.000,00 in via stragiuziale.

La prima diagnosi

Il Sig. Tino, affetto da ulcera diabetica, lamentava la comparsa di dolore all’avampiede e si recava presso il Pronto Soccorso per ricevere le cure del caso. È sta quindi diagnosticata un “ulcera diabetica infetta” con prescrizione di terapia antibiotica e antidolorifica.

Nelle settimane successive, il Sig. Tino lamentava ancora un dolore che era diventato insopportabile. Rivoltosi nuovamente al Pronto Soccorso veniva dimesso, a seguito degli esami del caso e la visita, con diagnosi di “febbre ed algia all’avampiede in paziente con ulcera diabetica al dito del piede” con prescrizione di terapia antibiotica e antipiretica.

Sei giorni dopo, il dolore ha continuato a persistere molto intensamente. In occasione di una visita presso il Centro Iperbarico, veniva inviato d’urgenza al Pronto Soccorso per il riscontro dell’evoluzione in aggravamento della condizione del piede e, da qui, poi ricoverato con diagnosi di “flemmone grave necrosi di due dita del piede”.

All’interno del nosocomio, il Sig. Tino, permanendo in uno stato febbrile, ricevette una visita da parte del chirurgo vascolare solo dopo diversi giorni, durante i quali gli furono effettuati solo tamponi e medicazioni.

errore_medico_trattamento_diabete_malasanita

L'aggravamento e le operazioni

Dopo ventinove giorni dal ricovero, con evoluzione delle condizioni del piede sempre in costante aggravamento che avevano permesso il coinvolgimento patologico anche di un terzo dito, gli veniva diagnosticata la “gangrena del secondo, terzo e quarto dito del piede”, dando indicazione per un intervento di amputazione parziale dell’avampiede; intervento che in un primo momento fu programmato per un paio di giorno dopo, ma che poi fu successivamente rinviato a data da definirsi.      

Il Sig. Tino, stanco e demoralizzato nello spirito dall’apatia ed inerzia della struttura ospedaliera, si rivolse quindi ad un altro nosocomio presente in regione, dove tre giorni dopo fu sottoposto ad intervento di asportazione del secondo, terzo e quarto dito del piede.

Nei mesi successivi, dopo un primo periodo di miglioramento, si sviluppò una recidiva della lesione plantare del piede a causa della mancanza di un distanziatore tra il primo ed il quarto dito dello stesso piede, tale per cui fu costretto a sottoporsi ad un ulteriore intervento chirurgico di amputazione transmetastariale del piede.

Richiesta e ottenimento del risarcimento

Per le condotte delle due strutture sanitarie, il CTU ha riconosciuto – in sede di Accertamento Tecnico Preventivo – la censurablità concorsuale delle condotte dei sanitari dei due ospedali:

– il primo per uno sviluppo del percorso terapeutico inefficiente nelle tempistiche e carente nel definire la procedura endo-vascolare ed il trattamento risolutivo della causa a monte del danno dei tegumenti periferici; inefficienze e carenze, non aderenti alle buone pratiche mediche che hanno avuto un ruolo importante nel successivo decorso

– il secondo per non aver posto in atto, come era lecito attendersi, la consueta rivascolarizzazione endoluminale che avrebbe migliorato efficacemente la perfusione artuale e ragionevolmente comprimere con successo il concretizzarsi di recidiva, poi di fatto patita dal Sig. Tino.

Al termine di questo percorso e a seguito della richiesta di risarcimento si è giunti ad un accordo liquidativo di € 200.000,00 in fase stragiudiziale. La risoluzione è stata possibile solo grazie alle competenze dei consulenti specialistici, medico-legali e legali.

Pensi di essere stato vittima di un caso di malasanità?

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.

× Come posso aiutarti?