Malasanità: un intervento inappropriato

Malasanità: un intervento inappropriato

La Sig.ra Serena ha subito dei danni gravi e permanenti a seguito di scelte terapeutiche errate e complicazioni causate dagli interventi chirurgici subiti. Grazie al supporto di BS Tutele e Risarcimenti, la Sig.ra Serena ha ricevuto €500.000 come risarcimento in sede stragiudiziale.

La prima diagnosi

La Sig.ra Serena fu ricoverata in Ospedale con diagnosi di “enterorragia in angioplastica ciecale nota”. Gli accertamenti clinico-strumentali svolti documentarono un quadro di “diverticolite diffuso del colon sigma”.

A causa di errori diagnostici, di scelte delle terapie, di esecuzione degli interventi chirurgici e dei trattamenti medici praticati dai sanitari che la ebbero in cura, lo stato di salute psico-fisico della Sig.ra Serena subì un drastico ed irrimediabile peggioramento.

L'intervento chirurgico e le complicazioni

Seppur in presenza di un quadro clinico in via di stabilizzazione, la paziente venne sottoposta ad un intervento chirurgico demolitivo di colectomia subtotale, complicato da due episodi peritonitici da micro-perforazione su base ischemica.

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L’inappropriata esecuzione tecnica dell’anastomosi si manifestò immediatamente nel decorso post-operatorio, degenerando in peritonite con dolori e distensione addominale, febbre, leucocitosi e diarrea, patologie per le quali la Sig.ra Serena fu operata nuovamente, dieci giorni dopo il primo intervento; intervento dal quale si risvegliò scoprendo di avere una stomia.

Tre mesi più tardi, la Sig.ra Serena venne ricoverata per l’intervento programmato di ricanalizzazione intestinale. Il decorso post-operatorio fu però burrascoso per l’insorgenza di dolori addominali e perdite ematiche, nonché per lo scatenarsi di un processo peritonitico a causa della non corretta applicazione di un clistere, con grave risentimento respiratorio bilaterale in ragione del quale la Sig.ra Serena subì un ulteriore intervento chirurgico con sacrifico di altro tratto ileare e con allestimento di ileostomia terminale a sinistra.

I gravi danni permanenti e il risarcimento

Fermo restando l’inappropriata scelta terapeutica di eseguire il primo intervento chirurgico demolitivo, i successivi interventi non sono stati in grado di scongiurare l’instaurarsi di gravi e permanenti postumi invalidanti nella Sig.ra Serena, quali la riduzione della funzione respiratoria per il coinvolgimento di entrambe le basi polmonari nel processo flogistico peritonitico, dolori addominali tipo colica con meteorismo alvo diarroico, la limitazione nella deambulazione con necessità di riposo supino ed assunzioni di spasmolitici.

In funzione della rilevanza delle inappropriate scelte terapeutiche alle quali la Sig.ra Serena è stata sottoposta, evidenziate nelle perizie dei professionisti scelti per supportare la richiesta risarcitoria – con accordo sottoscritto in sede stragiudiziale – la Compagnia di Assicurazione ha liquidato a favore della Sig.ra Serena la somma di €500.000.

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